MONSIGNORE TUCCI “COMMENDATORE” PER L’IMPEGNO TRA I POVERI E ASSISTENTE SPIRITUALE DELLA FAMIGLIA AMICI DI SAN ROCCO.

Il riconoscimento conferito dal presidente della Repubblica Mattarella, il 17 Febbraio 2020, al sacerdote novantenne, don Filippo Tucci, già direttore del clero e cancelliere del vicariato di Roma, per aver dedicato la sua vita all’accoglienza e all’inclusione delle persone disagiate e abbandonate e’ la motivazione per la quale è stato insignito del titolo di Commendatore dell’ordine della Repubblica Italiana, dal presidente Sergio Mattarella.

E’ passato un anno, Mons. Tucci, sta bene, è lucido, autonomo, ricorda date. Episodi. Parla della sua vita, dell’Associazione Europea Amici di San Rocco e di tutti i suoi collaboratori che la provvidenza gli ha posto lungo il suo cammino di sacerdote.

L’11 Febbraio, Mons. Tucci compirà 91 anni e sarà un anno che è stato ospite del programma: BEL TEMPO SI SPERA, su TV 2000 nel quale con tanto affetto e stima è stato intervistato dalla conduttrice Lucia Ascione.

Don Filippo, per tutti Monsignor Tucci, se fino al 1997 era conosciuto e stimato nella curia romana, dal 1999 quando insieme a Fratel Costantino ha dato ufficialmente vita all’Associazione Europea “Amici di San Rocco” – CAMMINATORI NELLA FEDE CATTOLICA, il suo nome è giunto in tutta Italia varcando anche i confini italiani e giungendo in diversi paesi dell’Europa.

Mons. Tucci è un uomo di Dio che ha messo in pratica tutto se stesso per essere coerente con il suo essere sacerdote. Uomo di preghiera, di ascolto, paziente, determinato, accogliente e vero pastore di anime, ha cercato fin dall’inizio del suo ministero sacerdotale di mettere in pratica quanto dice San Giacomo: “La fede senza le opere è morta”.

Dal 1975, da circa 45 anni ha profetizzato la Chiesa di Papa Francesco, una Chiesa in uscita, col grembiule che è andata incontro alle periferie esistenziali proprio nel salotto di Roma, tra Piazza del Popolo, Piazza di Spagna e Piazza San Pietro, nella Chiesa di San Rocco all’Augusteo dove la provvidenza lo mandò provvisoriamente dietro invito dell’allor cardinale Ugo Poletti, ma la sua provvisorietà nella Chiesa del santo della carità si è prolungata 45 anni!!!

Oggi con Papa Francesco ci sembra normale, ma 40-50 anni fa non era facile trovare nel cuore della capitale di uno stato, una chiesa che accogliesse persone disagiate, abbandonate, persone alle quali oltre a dare un tetto fosse elargito amore concreto.

Se San Rocco nella sua epoca è stato invocato per le frequenti pestilenze, attualmente, dopo un anno che l’intera umanità è stata e continua ad essere flagellata da una nuova epidemia , il coronavirus, ancora oggi, c’è bisogno della sua protezione tanto che Papa Francesco, il 6 Dicembre del 2020 ha inviato un messaggio scritto all’Associazione Europea “AMICI DI SAN ROCCO” incoraggiando quanti ne fanno parte a pregare San Rocco affinchè la sua intercessione debelli questo virus che ha piegato il mondo.

Dinanzi a San Rocco, Mons. Tucci non poteva rimanere indifferente, man mano per essere sempre più testimone del Vangelo si è offerto al servizio degli ultimi. Lui con i suoi collaboratori e con l’associazione guidata da fratel Costantino e da quanti ne sono devotamente associati continuano a seguire il suo esempio tra le strade d’Italia e d’Europa portando l’amore del Dio Incarnato nelle persone più emarginate dalla società.

PERCHE’ IL POVERO, NONOSTANTE LE TANTE PAROLE VUOTE DI COLORO CHE VIVONO NELL’AGIATEZZA, VIENE VISTO CON DIFFIDENZA E SPESSO IPOCRITAMENTE CI SI ALLONTANA.

Quanti sorrisi in 45 anni nella Chiesa di San Rocco di Roma, negli occhi di coloro che hanno trovato un piatto caldo ogni domenica dopo aver partecipato alla Santa Messa, dopo una doccia gratis e un cambio di vestiti, dopo una visita medica durante la settimana nei locali della Chiesa.

Noi, amici di San Rocco, insieme a MONS. Tucci, dal 1999, anno in cui abbiamo iniziato a collaborare con lui, abbiamo imparato col tempo a vedere nei poveri, non solo nella chiesa dove siamo stati accolti come Associazione di laici cattolici, il crocifisso e i crocifissi assetati di amore perché non vi è celebrazione Eucaristica, liturgia della parola senza carità. Mettendoci quotidiamente in discussione abbiamo compreso quanta poverta’ di amore e quanta poca sensibilità c’è nella Chiesa avendo come aiuto le parole di San Giovanni l’Apostolo: “ Chi dice di amare Dio e non ama il fratello è un bugiardo” e come motto la frase del Vangelo di San Matteo da cui abbiamo preso ispirazione definendoci amici di San Rocco: “ Non vi chiamo più servi, ma AMICI perché tutto ciò che che ho udito dal Padre mio mio ve l’ho fatto conoscere”.

Da qui il nostro essere AMICI DI SAN ROCCO sostenuti da Mons. Tucci ci porta ogni giorno a farci un esame di coscienza affinchè maturiamo il nostro essere “AMICI” di Dio e del prossimo in una fede sincera ed autenticamente vissuta e testimoniata che diventa carità, perche’ non potremmo mai amare con spirito di sacrificio se non amassimo Colui che ha dato la vita per noi. Perché se non amiamo Dio non amiamo sinceramente il prossimo e la nostra fede rischierebbe di crollare di fronte al primo ostacolo.

Per questo avendo come bussola il Vangelo e le lettere apostoliche potremmo arrivare a dire a tutti, insieme al nostro caro Mons. Tucci, quanto ci suggerisce San Paolo :” Ho cercato di dare tutto a tutti per salvarne almeno qualcuno”.

“Monsignore, lei, accompagnato da fratel Costantino, al Quirinale per la sua generosità nell’aiutare tante anime a recuperare la fede, attraverso il suo esempio ci prometta, ogni volta, quando guarderà l’onorificenza ricevuta dal Capo dello Stato di pregare per tutti noi e noi la seguiremo sempre perché se ha deciso di essere prete fino alla morte, noi lo vogliamo essere in virtu’ del nostro battesimo”.

Noi, lei e i poveri. I poveri, lei e noi perche’ in ognuno di noi ricco o povero vi è Cristo, il Dio incarnato che ci ha redento e continua ad amarci di un amore eterno e senza confini.

Federico Chietini

TANTI AUGURI monsignore per il suo compleanno giovedì 11 Febbraio 2021.
Da tutti noi: Federico Chietini, Arcangelo Carrì, Onofrio Mancini, Michela Ricci e Fratel Costantino.