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Vescovo - da Mons. Andrea Gemma, vescovo emerito di Isernia-Venafro

SALUTO DEL VESCOVO DI ISERNIA - VENAFRO
in occasione del Convegno dell’Associazione Europea
"Amici di San Rocco" tenutosi ad Capriati a Volturno nel Maggio 2004


A San Rocco "Da sempre grandi onori
ed espressioni immense di devozione autentica"

Carissimi,
l’Associazione Europea "Amici di San Rocco” ha creato, d'accordo con il parroco ed i fedeli di Capriatì a Volturno (CE), anche per me una nuova occasione per l'incontro con questo veneratissimo Santo, a cui i fedeli della mia Diocesi tributano da sempre grandi onori ed esprimono immensa devozione. La meta prescelta stavolta, per il gradito incontro è, come ho detto, la Parrocchia di Capriati a Volturno, la quale è tra quelle della mia Diocesi che maggiormente si distingue nella celebrazione del grande Santo. Mi sono domandato molte volte, come faccio anche in questo momento, le ragioni di tale "simpatia" del popolo di Dio con il Santo di Montpellier, il quale, come tutti sanno non appartenne al clero, né alla vita religiosa. Si distinse unicamente per quella testimonianza di carità che lo sospingeva a soccorrere i poveri, i malati, i bisognosi che trovasse sul suo perenne peregrinare. Qui mi pare di individuare la risposta al quesito. Già, San Rocco è uno degli esemplari tipici di quella itineranza che, a mio parere, qualificò, fin dall'inizio la predicazione evangelica. Per San Rocco questa predicazione consisteva soprattutto in una straordinaria testimonianza di povertà, di distacco, di semplicità e, soprattutto, di carità illimitata.
Io vedo nel peregrinare del Santo per vastissime piaghe delta sua patria e della nostra Italia, come una specie di metafora di quella inquietudine santa che giustifica nel cristiano, nel discepolo di Cristo, che non aveva dove posare il capo, quella incontentabilità, quella insoddisfazione per ogni meta terrena e che sarà placata per tutti noi, come è per lui ora beato in cielo, dalla celeste dimora tra i Santi.
Noi facciamo troppo presto ad attaccarci a uomini, luoghi e cose, spesso dimenticando quell'unica cosa necessaria che è Dio, la comunione con Lui, la risposta di amore verso di Lui che dovrebbe poi traboccare in quella carità concreta e universale di cui San Rocco è mirabile campione.
L’auspicio del Vescovo è che questo straordinario incontro con questo Santo, non risulti semplicemente come ulteriore dimostrazione esterna di culto, di devozione, di glorificazione, ma si trasformi in un segno di imitazione, il che è come tutti sappiamo, l'intento principale della Chiesa nel proporre i santi alla nostra venerazione.
Benedico nel nome di San Rocco quanti ne zelano il culto imitandone le virtù e in modo particolare i pellegrini presenti ed i fedeli della comunità di Capriati a Volturno.

Isernia 12 Marzo 2004

 
 
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