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Catechesi Convegno Europeo 08 giugno 2013 Casertavecchia



Questo, cari amici e fratelli nella fede, è un anno particolare per la Chiesa cattolica e per l’Associazione. E’ l’anno in cui l’indimenticabile Papa Benedetto XVI ha voluto che riflettessimo sulla “Fede”, riflessione che deve portare i credenti a osservarsi interiormente. Esistono diverse definizioni della parola “Fede”, ma la più centrata è quella di “lasciarsi abitare dalla presenza di Dio”. Se permettiamo a Dio di abitare dentro di noi, tutto il resto diventa possibile: diventa possibile l’accettazione piena della verità rivelata, anche quelle misteriose per la nostra ragione; diventa possibile la sequela sulle orme di Cristo e la sua imitazione; diventa possibile la fiducia; diventa possibile l’annuncio; diventa possibile la carità. Diventa perfino possibile l’abbandono completo alla volontà di Dio, ultimo stadio della fede, che ci permette di lasciarsi guidare da Lui istante per istante, come ha fatto San Rocco, rinunciando a voler controllare noi il timone della nostra vita. Se Dio abita in noi la nostra fede non può essere che una fede operosa. Le opere della fede sono naturale espressione della fede stessa. Nella fede, è Dio che parla attraverso di noi, non solo nelle catechesi o durante l’evangelizzazione, ma attraverso le azioni quotidiane che diventano “segni sacri” per chi ci osserva. San Rocco alle parole sostituì le azioni; guariva i malati col segno di Croce per poi riprendere il cammino verso la méta prefissa: Roma, città santa della cristianità. Non saremmo più discepoli della Verità se seguendo le mode del tempo ci piegassimo ad “ubbidire agli uomini, anziché a Dio” (Atti 4,19). Siamo sicuri di non sbagliare se ci atteniamo fedelmente a ciò che la Chiesa ha proposto a credere sia con magistero straordinario infallibile sia con magistero costante ordinario. La Chiesa ha avuto il compito di custodire la Divina Rivelazione e spiegarla fedelmente; di questo ne siamo certi contro tutte le logiche umane che vorrebbero portarci a pensare il contrario. Il cristiano deve gloriarsi di trasmettere altro se non quello che ha ricevuto dall’insegnamento costante della Chiesa; non inventare, non cambiare ma godere di ricevere tutto e tutto trasmettere come dice San Paolo: “Vi ho trasmesso quel che anch’io ho ricevuto”.
Questo poi è un anno di grazia particolare per l’Associazione: è l’anno della ufficializzazione canonica dell’Associazione Europea Amici di San Rocco. Di questo atto, atteso nell’ubbidienza e fiducia da anni, dobbiamo ringraziare il nostro amato Vescovo Mons. Pietro Farina che ha preso a cuore la nostra associazione. Ma in primis il nostro grazie va al Signore Gesù che ha voluto mettere Sua Eccellenza sulla nostra strada, quando per un caso fortuito, ma nulla è casuale nei progetti di Dio, venne a celebrare per noi nel convegno europeo del 2004. Davvero il Signore opera prodigi attraverso i suoi ministri! Sua Eccellenza è un vero dono del cielo: dal carattere riservato ma determinato, uomo del Signore e della gente, col suo sorriso contagioso trasmette in chi lo avvicina quella pace che solo chi si lascia abitare da Dio può trasmettere. Sua Eccellenza ha creduto da subito in me e nel cammino dell’associazione, riconoscendole la fedeltà alla Chiesa e la voglia di trasmettere il valore della genuina tradizione popolare attraverso la venerazione di San Rocco. La Chiesa è il popolo di battezzati, e la fede del popolo è la forza della Chiesa. Il culto alla Madonna o ai Santi non offusca minimamente l’adorazione al Dio Uno e Trino, ma la Madonna e i Santi sono vie che ci conducono a Dio. I Santi, gli amici particolari di Dio come li ha definiti Papa Benedetto XVI, sono i nostri compagni di viaggio in questo cammino terreno verso la Gerusalemme celeste. Grazie ancora Eccellenza, che il Signore possa ricompensarla con il centuplo quaggiù e accogliere le suppliche che noi innalziamo a Lui in questo momento particolarmente difficile della sua vita. Noi amici di San Rocco le siamo vicini. Conti sulle nostre preghiere.
Ringrazio Mons. Filippo Tucci, primicerio della Chiesa di San Rocco di Roma sede della nostra Associazione, per la sua paterna accoglienza, guida e disponibilità nel partecipare alle nostre giornate di festa e spiritualità, e ad accoglierci nell’annuale incontro autunnale nella sua Chiesa di Roma.
Saluto e abbraccio fraternamente tutti
 
 
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