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Riflessione spirituale - Caserta Vecchia 11 dicembre 2011

LA FEDE CRISTIANA

La differenza tra i cristiani e i non-cristiani è questa: i cristiani sanno di vivere nel mondo creato “in Cristo”; i non-cristiani non lo sanno. I cristiani lo sanno precisamente perché hanno conosciuto Gesù Cristo e gli credono, credono in Lui, ai suoi insegnamenti, al suo modo di vivere l’esistenza umana che coerentemente intendono fare proprio. A questo riconoscimento è dato il nome di fede cristiana. La fede è un “dono”, il dono di poter vivere con Gesù e quindi come Gesù, invece che abbandonati a sé stessi. Ma ricordiamoci che il Vangelo di Gesù Cristo - e quindi la sua persona, il suo insegnamento, la sua vita - non è riservato ai cristiani, ma è da predicare in tutto il mondo; cioè oggettivamente è destinato a tutti gli uomini, perché per tutti si concretizzi la possibilità della fede. In questa prospettiva l’espressione che la fede è un “dono” non è da intendere che a chi gli è dato, gli è dato e a chi non l’ha ricevuto, non può farci nulla. E’ probabile che chi l’ha ricevuto debba tenerselo come un dono “doppio”; ma è certo che chi non ce l’ha, può sempre cercarlo e trovarlo. In ogni caso il dono della fede non è da intendere come un privilegio, o garanzia, o assicurazione; è invece da intendere come un’assunzione di responsabilità che impegna a mostrare e far sapere anche agli altri ciò che si sa grazie alla fede, cioè che il mondo in cui viviamo non è senza senso, ma il suo senso si illumina in funzione di Gesù Cristo, e coerentemente l’esistenza che viviamo assume il suo senso pieno solo se la viviamo come l’ha vissuta Gesù Cristo. Ricorda il Santo Padre nella sua recente lettera apostolica Porta Fidei che la “Porta della fede”, che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa, è sempre aperta per noi; attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso inizia con il Battesimo e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna”.
Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e del Pane della vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli. L’insegnamento di Gesù, infatti, risuona ancora ai nostri giorni con la stessa forza: "Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la via eterna" (Gv 6,27).
Per fede Maria accolse la parola dell’Angelo e credette all’annuncio che sarebbe divenuta Madre di Dio nell’obbedienza della sua dedizione.
Per fede gli Apostoli lasciarono ogni cosa per seguire il Maestro.
Per fede i martiri donarono la loro vita.
Per fede uomini e donne hanno consacrato la loro vita a Cristo, lasciando ogni cosa per vivere in semplicità evangelica l’obbedienza, la povertà e la castità.
Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età hanno confessato la bellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani e San Rocco ne è un fulgido esempio.
Per fede viviamo anche noi: per il riconoscimento vivo del Signore Gesù, presente nella nostra esistenza e nella storia.


 
 
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